PARASHÁ VAYESHEV
Per i cabalisti l'idea dietro all'esilio degli ebrei in Mitzraim (Egitto) è riferita direttamente all'esilio dell'anima nel corpo fisico ed anche nell'universo della fisicalità. Per i cabalisti, Yosef è una parte (porzione) della nostra coscienza concentrata nel Ruach ("spirito"), e una parte della nostra memoria spirituale, una memoria che permette di essere frequentemente attenti a quello che siamo giunti obiettivamente a portare a termine in questa vita. Yesod essenzialmente è Yesh (c'è) + Sod (segreto), e questo significa che attraverso questa sefirá si ha accesso ai misteri spirituali che coinvolgono la nostra esistenza, i segreti della nostra anima. L'arrivo di Yosef in Mitzraim (Egitto), segna l'ingresso di una coscienza nuova del mondo fisico, la coscienza spirituale. Le persone sagge ci insegnano che Yosef portò
39:1 Giuseppe era stato condotto in Egitto e Potifar, consigliere del faraone e comandante delle guardie, un Egiziano, lo acquistò da quegli Ismaeliti che l'avevano condotto laggiù.
39:2 Allora Hashem fu con Giuseppe: a lui tutto riusciva bene e rimase nella casa dell'Egiziano, suo padrone.
39:3 Il suo padrone si accorse che Hashem era con lui e che quanto egli intraprendeva il Signore faceva riuscire nelle sue mani.
"Adon" è una rappresentazione del corpo fisico, perché lo stesso in Mitzraim esercitava un potere su di noi attraverso le sue necessità. Ma Yosef non si è sottoposto Adon alla sua coscienza, egli, come cabalista riconosce che tutto quello che accade nel mondo fisico è riflesso delle nostre azioni negli altri "mondi" (olamot). Per i cabalisti esistono quattro tappe dell'aspetto della Luce, e le quattro tappe dell'aspetto della Luce del Mondo Infinito possono essere comparate a cerchi concentrici formati quando gettiamo una pietra in un lago. La prima tappa della Luce,
I cabalisti ci insegnano che dalla prima alla terza fase ci sono i "fecondatori" della Luce e per questo sono associati all'energia maschile, e la quarta fase è considerata "sviluppo" della Luce e per questo è descritta come femminile. Nel testo dela Torá, della porzione di questa settimana Potifar è un eunuco, in altre parole senza potenziale "fecondatore" e per questo rappresenta la parte della nostra anima incapace di trasformare la realtà, avendo bisogno di Yosef per prosperare. Perciò, abbiamo imparato che prosperare è lo spirito e non ha la forza della fisicalità. Quello che cambia il nostro universo esterno (Mitzraim) è il nostro universo interno (Yosef). In Malchut (Mitzraim) noi abbiamo solo la natura illusoria dell'esistenza. Il vero mondo è il mondo spirituale ed è occulto. Ma nonostante questo,
Ma se la realtà è qui. Perché non la cerchiamo?
La nostra capacità di trascendere l'illusione e collegarci alla Coscienza Infinita dell'esistenza, dipende da un processo di tre tappe: SOLENNITÀ-ANNULLAMENTO, GIOIA E SEPARAZIONE.
L'azione di solennità-annullamento stabilisce un collegamento con l'universo pieno e completo extra fisico (per quanto occulto). Questa è la coscienza che permette di osservare che c'è un universo Infinito - proprio qui, in questo mondo fisico - aprendo la nostra mente a nuove possibilità. Come tale, la solennità-annullamento e l'accesso alla mente rappresenta lo stadio iniziale per padroneggiare la trascendenza. L'esercizio qui è avere la coscienza che si è parte della totalità esistente nel mondo e parte dei piani dell'Eterno. Il secondo livello della percezione Infinita è la piena gioia. In questo apprendistato noi dobbiamo capire che ci sono infinitamente stati di coscienza "superiori" e più puri" di quelli accessibili alla mente che accompagna le nostre routine quotidiane. Questo stato di gioia (attributo di Biná) non si riferisce a una fede cieca e ad un'esperienza emotiva che nasce dalla conoscenza.
Qui il cabalista vede la completezza e la pienezza e deve sentirsi abbastanza riempito con
Nessun commento:
Posta un commento