LA MADRE DI TUTTI
ASHRE MASKIL EL-DAL BEIOM RAA IEMAL´ETÉHU ADONAI
"Beato chi pensa ai poveri; nel giorno del male il Signore lo libererà".
Malchut è considerata "povera" perché non ha una luce propria. Lo Zohar porta questo Pasuk (versetto) per insegnarci che le nostre connessioni spirituali che sostengono Malchut ci salveranno dal "giorno del male". Questo giorno è il tempo del processo di pulizia che avverrà prima che Dio riveli la Luce della Redenzione nel mondo.
MA ASHVE-LAK VAANACHAMEK BETULAT BAT-TZIÍON KI-GADOL KAIAM SHIVREK MI IRPA-LAK
"A che cosa ti equiparerò nel confortarti, o vergine figlia di Sion? Perché grande come il mare è la tua rovina, chi può guarirti?".
MI מי (Chi) è una forma di domanda su un'entità non vista / sconosciuta. Il valore numerico è 50 e, come ci insegna lo Zohar, implica Binah. Quando sarà il momento e dopo le difficoltà del processo di pulizia, la Luce di Binah guarirà il mondo.
Lo Zohar aggiunge che מי MI (G-50) rappresenta le 25 lettere dello Shema Yisrael che recitiamo al mattino e altre 25 quando lo recitiamo di notte.
SHEMÁ ISRAEL ADONAI ELOHÉNU ADO-NAI ECHAD
"Ascolta, o Israele: il Signore, il nostro Dio, il Signore è uno”.
Con lo Shema, ci colleghiamo da Malchut a Binah attraverso Zeir Anpin, e questo dà un passaggio attraverso le 50 porte di Binah dove possiamo attirare l'energia della vita a noi stessi.
AL-TAAMÍNU VERÉA AL-TIVTECHU BEALLUF MISHSHOKÉVET CHEKÉKA SHEMOR PITCHE-FÍKA
"Non fidarti del tuo vicino e non fidarti del tuo amico. Da colei che riposa nel tuo seno, custodisci le tue labbra".
Anche quando abbiamo il livello più alto dell'anima che è la Neshamah nel nostro "petto", abbiamo la responsabilità di mantenerlo con amore e connessione al testo e alle parole sante che si collegano all'energia vitale della Binah. Le parole negative possono portare l'aspetto della morte e disconnetterci da Ima Iilaà ("la Madre Suprema") che è Binah. Rimaniamo a livello dell'anima, come orfani, che non hanno il sostegno di una madre.
“No os fieis del vecino, ni confiéis en el amigo. De la que reposa en tu seno, guarda tus labios”.
Incluso cuando tenemos el nivel más alto de alma que es la Neshamá en nuestro “seno”, tenemos la responsabilidad de mantenerla con amor y conexión con el texto y las palabras sagradas que se conectan con la energía vital de Biná. Las palabras negativas pueden traer el aspecto de la muerte y desconectarnos de ‘Immá Ïl´laá’ (“la Madre Suprema”) que es Biná. Nos quedamos con niveles del alma, como huérfanos, que no tienen el apoyo de una madre.
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