lunedì 19 maggio 2025

Lezione di Tanya di oggi 22 Iyar 5785

 Lezione di Tanya di oggi 22 Iyar 5785 - 20 maggio 2025

Likutei Amarim, fine del capitolo 50

L'Alter Rebbe spiegherà ora che, poiché questo amore per Dio è tale che l'anima è sul punto di morire, non può ispirare direttamente a servire Dio attraverso la Torah e le mitzvot.

והנה סדר העבודה בעסק התורה והמצות, הנמשכת מבחינת אהבה עזה זו, היא בבחינת שוב לבד

L'ordine del proprio servizio divino attraverso l'occupazione dello studio della Torah e delle mitzvot, un servizio che deriva da questo intenso amore, è possibile solo in modo ritirato, cioè quando l'anima si trattiene dall'espirare per adempiere all'intento divino, che può essere realizzato solo quando l'anima rimane nel corpo.

כמו שכתוב בספר יצירה: ואם רץ לבך, שוב לאחד. פירוש ואם רץ לבך, היא תשוקת הנפש שבלב בחלל הימני, כשמתגברת ומתלהבת ומתלהטת במאד מאד, עד כלות הנפש ממש, להשתפך אל חיק אביה, חי החיים ברוך הוא

Come è scritto in Sefer Yetzirah: “Se il tuo cuore si affretta, torna a Uno”. “Se il tuo cuore si affretta” si riferisce al desiderio dell'anima che si trova nella parte destra del cuore (la dimora dell'anima divina), quando questo desiderio predomina e divampa, e risplende in un'estasi tale che l'anima è consumata dal desiderio (klot hanefesh) di riversarsi nell'abbraccio del suo Padre, la sua Fonte, che dà la vita,

ולצאת ממאסרה בגוף הגופני וגשמי, לדבקה בו יתברך

e di lasciare il suo confinamento nel corpo fisico e corporeo per attaccarsi a Lui, benedetto Egli sia.

Quando si è consumati da un amore così incontenibile ed estasiante, cercando anche a costo dell'autoestinzione di legarsi a Dio, è necessario un deliberato “ritorno all'Uno”.

אזי זאת ישיב אל לבו, מאמר רז״ל: כי על כרחך אתה חי

Allora bisogna prendere a cuore l'insegnamento dei nostri Saggi, di benedetta memoria:1 “Nonostante te stesso devi vivere” - nonostante il tuo desiderio di scadere in klot hanefesh, devi comunque rimanere vivo,

בגוף הזה, להחיותו, כדי להמשיך חיים עליונים מחי החיים ברוך הוא למטה, על ידי תורת חיים

in questo corpo, per mantenerlo in vita, allo scopo di attingere la forza vitale superiore dalla Vita della vita, benedetta sia, attraverso la Torah vivificante.

להיות דירה בתחתונים לאחדותו יתברך בבחינת גילוי

Grazie a ciò, ci sarà una dimora nei mondi inferiori e negli esseri creati per la Sua benedetta Unità in uno stato rivelato,

Come in una normale abitazione l'identità di una persona è totalmente rivelata, così la vera essenza dell'Unità divina sarà rivelata tra gli esseri di questo mondo inferiore.

כמו שנתבאר לעיל

come spiegato sopra, che questo è l'intento divino ultimo: che il servizio a Dio di un essere umano faccia del mondo una dimora per Lui. Questo è il significato di “Ritorno all'Uno”: ritirarsi dal proprio amore per Dio in uno stato di klot hanefesh, per amore dell'“Uno”, per rivelare l'Unità di Dio nel mondo.

וכמו שכתוב בזהר הקדוש: למהוי אחד באחד, פירוש: שהיחוד הנעלם יהיה בבחינת עלמא דאתגליא

E, come viene spiegato nel sacro Zohar: “Che ci sia Uno nell'Uno”, il che significa che l'unità che è nascosta - l'“Uno” di un mondo o livello spirituale superiore - diventerà un aspetto del “mondo rivelato”, manifestandosi nell'Unità di un mondo o livello inferiore.

וזה שכתוב: לכה דודי וכו׳

E questo è il significato del testo:2 “Vieni, mio amato, incontro alla sposa (kallah)” - che indica klot hanefesh (kallah e klot sono etimologicamente correlati). In questa forma di amore per Dio, il proprio klot hanefesh dovrebbe essere espresso facendo “venire” il “mio Amato”, cioè facendo scendere l'Amato, Dio stesso, in modo che la Divinità sia rivelata in questo mondo sotterraneo.

ובזה יובן מאמר רז״ל: על כרחך אתה חי ועל כרחך וכו׳

Con questo si potrà comprendere il detto dei nostri Saggi, di benedetta memoria: “Nonostante te stesso, anche contro la tua volontà, devi vivere e nonostante te stesso devi morire”.

Da questo detto, “Nonostante te stesso devi vivere”, impariamo che, nel nostro servizio a Dio, dovremmo in primo luogo desiderare il contrario di rimanere in vita (klot hanefesh), e che rimanere in vita all'interno del corpo deve essere per forza, contro la nostra volontà. D'altra parte, dal secondo detto, “Nonostante te stesso devi morire”, apprendiamo che dovremmo desiderare di rimanere in vita e che il contrario della vita, klot hanefesh, dovrebbe essere contro la nostra volontà. Se è così, sorge la domanda:

ואלא איך יהיה רצונו

Quale dovrebbe essere allora il desiderio di una persona?

Possiamo capirlo in base a quanto spiegato in precedenza: Innanzitutto si deve arrivare a suscitare in se stessi un amore così intenso per Dio da desiderare klot hanefesh, mentre rimanere in vita è “malgrado se stessi” - solo allo scopo di compiere la Volontà di Dio di rivelare la Divinità e la Sua Unità nel mondo. Questo è il significato di “Nonostante te stesso devi vivere”.

In seguito, però, quando si è già in uno stato di “ritiro”, si deve risvegliare ancora una volta in sé l'amore di Dio che si spinge sempre più in avanti in klot hanefesh. In questo modo, si inietta in questo stato di “ritiro” nel mondo una qualità spirituale superiore. Inoltre, in questo stato di ritiro nel mondo, è possibile che si venga trascinati in basse faccende mondane. Per scongiurare questa eventualità, occorre risvegliare in sé stessi la sensazione di “correre in avanti”, amando Dio nella misura di klot hanefesh. Questo è il significato di “Nonostante te stesso devi morire”, cioè contro la tua volontà che ora è in uno stato di “ritiro”, l'esatto contrario di klot hanefesh, che indica l'espirare e l'abbandonare il corpo.

וכמו שנתבאר במקום אחר באריכות על משנה זו: על כרחך אתה חי, בעזרת חי החיים ברוך הוא

[Questo è spiegato altrove a lungo con riferimento a questa Mishnah: “Nonostante te stesso devi vivere” - con l'aiuto della “Vita della vita”, che sia benedetta, che permette di far fronte a questa “costrizione” a vivere “nonostante te stesso”.

Ciò significa che quando l'amore per Dio si fa strada in klot hanefesh, ci si costringe contro la propria volontà a rimanere “vivi” nel corpo, per rivelare quaggiù in questo mondo la “Vita della vita”, quella forza divina che dà vita al mondo3.

NOTE

1. Avot 4:22.

2. Liturgia, Preghiera di accoglienza del sabato.

3. “Per una breve spiegazione e il motivo di tutto ciò, si veda Torat Chayim, Vayishlach, discorso di inizio Vayikach, cap. 4; basato su Torah Or 25b. Vedi anche Achrei Mot 5649, pag. 25 e seguenti”. (- Nota del Rebbe).

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