sabato 21 giugno 2025

Parashá Korach

 Parashá Korach

La sfida di essere di fronte al Santo è uccidere il Nachash e mostrare il maté.

(Numeri 17:17) "Parla ai Figli di Israele e prendi da essi una verga (matè), un ramo (matè) per ciascuna casa paterna da tutti i loro capitribù, secondo la casa dei loro padri, dodici verghe. Scriverai il nome di ciascuno sulla sua verga”.

Cos'è necessario per legittimare la nostra intenzione di essere davanti al Santo?   

Noi troviamo questa settimana uno dei più importanti e bei passaggi della Torá. La prova delle verghe (maté) dei principi tra i B'ney Israele. La prova delle verghe ci rimanda al passaggio nella disputa fra i maghi del Faraone (l'ego) e Moshé, quando i maghi trasformano tutti le verghe in serpenti (Nachash) e quello di Moshé divora gli altri. Distinguendo la differenza qui tra la magia ed il miracolo.

Il bastone rappresenta la sfida del comando e la vitalità (identità) della natura del sentiero spirituale, che la legittima. In questa settimana siamo nella parashá di Korach, e questo dovrebbe portarci a una grande riflessione sulla nostra legittimità spirituale. In questa parashá, troviamo le profonde sfide che comportano il comando di Moshé ed Aaron come sono confrontati sulla loro legittimità. Cosa accorda la legittimità di un sentiero spirituale?

Secondo i saggi della Cabalá, Korach rappresenta il nostro aspetto interno della discordia con la Luce del Mondo Infinito, quando le nostre intenzioni, e la nostra volontà personale sono in disaccordo con gli scopi del Santo. Korach è allora la sfida che deve essere vinta, la restrizione che t’imponi alle Klipot (bucce). Già il bastone è l'autorità intrinseca della nostra anima, è il nostro permesso per procedere in avanti. Essendo così, all'interno del sentiero non è abbastanza "uccidere" il Nachash (l'energia di opposizione), è necessario mostrare il maté, in altre parole, le virtù ed i valori dell'anima che legittima l'avanzare.

Un fatto importante che deve essere tenuto in considerazione è che Korach era una persona importante ed un'anima molto alta; anche così, ingannò se stesso e gli altri attraverso la sua avidità e il desiderio di ricevere solo per se stesso. La lamentela sulla legittimità di Aaron era pertinente, e seguì gli inizi della halachá effettiva. Quello che Korach non prese in considerazione è che la Luce del Mondo Infinito possiede le sue proprie regole e abita nella dimensione dell'insolito.

Korach rappresenta il dubbio sul corso delle cose, il disquisire sulla legittimità del sentiero. È la generalità del pensiero sterile delle norme fisse contro la fertilità del Flusso della Luce (Shefá). Questo è il codice dietro alla bella immagine del bastone sterile di Aaron che miracolosamente fiorisce. Noi troviamo apparentemente la natura di questo bastone sterile in molti momenti della nostra tradizione.

Storicamente, la Cabalà Contemplativa ci dice quante volte i nostri innumerevoli "corach" armano il nostro braccio con delle interpretazioni della spiritualità per mettere in dubbio la legittimità di un'azione di proporzioni storiche, come ci dice Rav Avraham Abuláfia.   

I cabalisti sanno che dietro a queste manifestazioni della propagazione del dubbio, c'è un potente ed astuto movimento delle Klipot (bucce) che prende possesso delle azioni e delle menti di quelli che si scontrano con la comprensione della Luce per diffondere dubbi corrosivi nella formazione della nostra Identità. In questa settimana la Luce del Mondo Infinito istruì Moshé di mettere i bastoni di tutti i principi delle tribù nel kodesh HaKodashim, in modo tale che, quello che sarebbe fiorito avrebbe determinato quale principe fosse designato dalla Luce per servire come Sommo Sacerdote.

(Numeri 17:19): “E le devi depositare nella tenda di adunanza, davanti alla testimonianza, dove regolarmente mi presento a voi”

Moshé mise intenzionalmente il bastone di Aaron nel luogo più asciutto, per prevenire la possibilità che la lamentela sarebbe arrivata se fosse fiorito il suo bastone, perché era in un luogo più vantaggioso. Un bastone è un pezzo di legno sterile che non può fiorire naturalmente. Quel bastone, simbolo della vitalità spirituale rifletteva miracolosamente la Presenza Divina quando fiorisce e produce mandorle. La parola ebraica per "mandorlo", שקד shaked, è una permutazione della parola per "santo", קדש kodesh.   

Il miracolo provò che la Shechiná mostra anche l'inverosimile. Quello che i maestri della nostra tradizione insegnano è che il miracolo del bastone dimostra i passi per la fioritura della nostra identità spirituale. La fioritura del bastone consiste di quattro tappe, che corrispondono alle quattro lettere del Nome di Dio, Tetragramma - יהוה Yud Hey Vav Hey. Perché il cabalista sa che tutto quello che esiste è formato dal Tetragramma, il Nome Divino, in modelli e gradi diversi. Come tale, un cabalista completo, nota ogni minuto, l'unicità di Hashem. Il miracolo del bastone è separato in stadi che sono le quattro tappe della formazione della legittimità di un'identità spirituale. 

(Numeri 17:23): “E il giorno dopo avvenne che quando Mosè fu entrato nella tenda della testimonianza, ecco, la verga di Aaron, per la casa di Levi, aveva germogliato, e metteva germogli e portava fiori, e faceva mandorle mature”.

Nella prima tappa, il bastone מטה inanimato (maté), è il punto iniziale, è la lettera י "yud", che corrisponde a Chochmá nell'Albero della Vita. Questo stadio è conosciuto col nome di עצנות ATZNUT (essenza). Qui si dovrebbe tenere in mente l'essenza potenziale della strada, l'energia potenzialmente fertile, che può vivere apparentemente in qualsiasi strada sterile. Noi sappiamo dalla Cabalá Contemplativa che l'essenza del sentiero è l'amore per l'apprendimento.

La seconda tappa rappresenta il fiore פרח (perach) che fiorisce, questa è la prima lettera ה "Hey" del Nome di D-o, e corrisponde Biná nell'Albero della Vita. Qui la capacità di un sentiero vive per generare qualcosa di luminoso. Questo stadio si chiama יוחלת YOCHOLET (aspettare), attitudine o l'abilità. Il segreto dei fiori (perach) è la loro bellezza. La ghematria di perach è 288, che è il numero delle Scintille Divine disperse nel mondo. Come i fiori, più tutte queste "scintille" esistono nella realtà, più non manifestano inizialmente il frutto Divino. Queste "scintille" dovrebbero ascendere al Mondo Infinito per rinascere come un frutto nuovo. Questo lavoro è quello che i cabalisti chiamano Tikkun Olam - la Correzione del Mondo. Impariamo che qui vive la virtù dell'entusiasmo spirituale.

La terza tappa rappresenta il germoglio che porta frutto ציץ (tzitz), è la lettera ו "Vav" del Nome di Dio e corrisponde Zeir Anpin nell'Albero della Vita. Questo stadio corrisponde alla כוח Coach (la potenza) che si può trovare nel sentiero. Germoglio (tzitz) vuol dire anche "osservare", perché è necessario avere di fronte agli occhi la natura del proprio scopo spirituale. Qui si vive con la virtù dell'eccellenza spirituale.

L'ultima e quarta tappa rappresenta le mandorle שקדים (shkedim), ed è collegata all'ultima lettera ה "Hey" del Tetragramma e si chiama Malchut nell'Albero della Vita. Questo è chiamato stadio פעל POAL (completamento). Qui c'è la virtù dell'umiltà spirituale.

Siccome Aaron è della tribù di Leví, il suo bastone è noto come essere il "Bastone di Leví", מטה לוי Maté Leví. La ghematria di maté è 54, quello di Leví è 46. Insieme sommano 100, un numero che rappresenta la perfezione.

Le lettere iniziali delle parole Matè Leví, מ "mem" e ל "lamed", raggiungono 70, ed è uguale alla lettera r "ayin" (70). Il resto delle lettere raaggiunge 30 ל (Lamed). ע Ayin e ל Lamed formano la parola על "al" che vuol dire "su o sopra", originandosi dalla radice della parola ebraica per "ascendere". La parola "al" è la tredicesima parola della Torá. Il numero 13 è un numero molto importante ed è il valore numerico di אחד "echad", "uno", e אהבה "ahavá", amore. Il bastone di Aaron è "al", alto sugli altri. Qui vive la certezza spirituale che noi dobbiamo allevare per noi per essere sopra le Klipot.

Una delle funzioni principali del Sommo Sacerdote era di accendere la Menorá (il candeliere) del Tabernacolo. Il candeliere rappresenta l'anima umana. Solo chi possiede il bastone di Aaron può portare a termine questo compito. Il potere intrinseco del bastone di Aaron e di questa parte della parashá, è di essere una fonte di elevazione e floritura per tutta l'umanità.

Qui sta a noi conoscere il codice, come essere di fronte alla Luce del Mondo Infinito. È interessante osservare che le ultime lettere delle tre tappe miracolose della fioritura del bastone (perach  פרח, tzitz ציץ e shkedim שקדים) sono מ "mem", צ "tzadik", ח "chet" che formano la parola מצח metzach, "fronte". Per avanzare e fiorire di fronte al Kodesh HaKodashim è necessario avere: ESSENZA, CAPACITÀ, POTENZA E COMPLETAMENTO. Sono le quattro tappe che ci legittimano ad essere di fronte all'Eterno. 

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