giovedì 28 agosto 2025

La lezione di Tanya di oggi 5 Elul 5785

 La lezione di Tanya di oggi 5 Elul 5785 · 29 agosto 2025

Igheret HaKodesh, fine della Prima Lettera

L'Alter Rebbe torna ora al versetto citato all'inizio di questa Iggeret HaKodesh: חסדי ה׳ כי לא תמנו וגו׳ — “Le benevolenze di Dio non sono certo finite...”.

Lì aveva chiesto: se il versetto si riferisce solo alla bontà di Dio, perché usa il verbo tamnu (alla prima persona plurale), che darebbe alla frase il significato di “non siamo stati portati alla fine”, invece di tamu (alla terza persona plurale), che significherebbe “le bontà non sono finite”?

Egli risponde dicendo che חסדי ה׳ (“le benevolenze di Dio”) si riferisce anche al dono della tzedakah senza limiti. Di conseguenza, il versetto può essere compreso, come egli ora continua a spiegare:

והנה מדת חסד זו, בלי גבול ומדה, נקראת על שמו של הקב״ה

Ora, poiché questo è il modo in cui Dio pratica la benevolenza, questa modalità di benevolenza illimitata è conosciuta con il Nome del Santo, benedetto sia, [vale a dire]

חסדי ה׳

Le benevolenze di Dio”,

כדכתיב: וחסד ה׳ מעולם ועד עולם כו׳

come è scritto,1 “e la Chesed di Dio è eterna...”

כי הגם שכל ישראל הם רחמנים וגומלי חסדים

Perché sebbene2 “Tutto Israele sia compassionevole e pratichi azioni gentili”,

ברם יש גבול ומדה לרחמי האדם

tuttavia, c'è un limite e una misura alla compassione dell'uomo.

אבל הקב״ה נקרא אין סוף ברוך הוא

Ma il Santo, benedetto sia, è chiamato Ein Sof — “l'Infinito”,

ולמדותיו אין סוף

e i Suoi attributi (come Lui stesso) non hanno fine,

כדכתיב: כי לא כלו רחמיו

come è scritto,3 “... perché la Sua misericordia non ha fine”.

Quando un ebreo fa eco alla gentilezza e alla compassione infinite di Dio, le sue azioni vengono quindi definite “atti di gentilezza di Dio”.

וזהו שאמר הנביא אחר החורבן והגלות: חסדי ה׳, כי לא תמנו

E questo è il significato delle parole del profeta,4 dopo la Distruzione e l'esilio: “Le gentilezze di Dio non sono certamente finite (ki lo tamnu)”.

פירוש: לפי שלא תמנו, שאין אנו תמימים ושלמים, בלי שום חטא ופגם בנפש ובעולמות עליונים

Cioè: "Poiché non siamo perfetti,5 in quanto non siamo perfetti (temimim) e integri, senza alcun peccato o difetto nella nostra anima né nei mondi superiori,

על כן צריכין אנו להתנהג בחסדי ה׳, שהם בלי גבול ותכלית

dobbiamo quindi comportarci in accordo con le “benevolenze di Dio”, che sono senza limiti né fine,

כדי לעורר עלינו רחמים וחסד עילאה, שהוא רב חסד ורחמים, בלי גבול ותכלית

al fine di invocare su di noi la compassione suprema, ovvero rav Chesed, e la compassione illimitata e infinita,

כמו שכתוב: כי לא כלו רחמיו

come è scritto, alla fine di questo versetto, “perché la Sua misericordia non ha fine...”".

Poiché abbiamo bisogno di attirare questo livello di compassione, la nostra pratica della gentilezza deve riecheggiare la “gentilezza di Dio”.

Pertanto, il Profeta sta dicendo alle generazioni che seguono la Distruzione che dovrebbero praticare una gentilezza senza limiti perché non si trovano in uno stato di tamnu. Essendo imperfetti, abbiamo bisogno di suscitare l'infinita gentilezza e compassione di Dio per rettificare eventuali peccati e imperfezioni.

(Inoltre, poiché queste ultime generazioni sono troppo deboli per dedicarsi al digiuno e all'autoflagellazione, l'unico mezzo ora disponibile per ottenere la piena espiazione è attraverso la tzedakah.6)

וזהו שאמרו רז״ל: אין ישראל נגאלין אלא בצדקה

E questo è ciò che intendevano i nostri Saggi, di benedetta memoria, quando dicevano che7 “Israele sarà redento solo attraverso la carità”.

שיעשו גם אם יהיו פטורים מדינא

[Questo si riferisce alla carità] che essi praticheranno anche se non sono legalmente obbligati a farlo,

כי אין בן דוד בא כו׳

perché [il Messia] il figlio di Davide non verrà [finché le tasche non saranno vuote anche della più piccola moneta].

Cioè, anche se (Dio non voglia) non ci fosse più nemmeno una moneta nelle tasche, la tzedakah verrebbe comunque data. Ed è proprio questo livello illimitato di tzedakah che assicura la completa espiazione dei peccati del nostro popolo, dopo di che9 “saranno immediatamente redenti”.

Il Rebbe spiega che l'Alter Rebbe non conclude la citazione sopra menzionata sulla condizione preliminare per la venuta del Mashiach perché è possibile che non abbia voluto scrivere le ultime parole (cioè “fino a quando le tasche saranno vuote anche della più piccola moneta”); e questa condizione preliminare dei Saggi può essere soddisfatta a livello spirituale, comportandosi con l'umiltà dei poveri.

Questo potrebbe anche spiegare perché l'Alter Rebbe non dice...כשיהיו (“quando non sono legalmente obbligati”), ma piuttosto...אם יהיו (“se non sono legalmente obbligati”).

NOTE

1. Salmo 103:17.

2. Yevamot 79a.

3. Lamentazioni 3:22.

4. Vedi sopra, nota 3.

5. Nota del Rebbe: “La prova è la distruzione e l'esilio”.

6. Questo è spiegato in dettaglio in Igheret HaTeshuvah, cap. 3 (nel vol. III della presente serie).

7. Vedi sopra, Epistola 9, nota 16.

8. Sanhedrin 97a.

9. Rambam, Hilchot Teshuvah 7:5.

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