Lezione di Tanya di oggi Menachem Av 12, 5785 · 6 agosto 2025
Igheret
HaKodesh, fine della Lettera 4
וזהו: צדק לפניו יהלך
Anche in questi termini possiamo
comprendere il significato della frase sopra citata: «La giustizia (o la
carità) precederà (yehaleich) Lui (lefanav)».
לפניו
הוא מלשון פנימיות
La parola lefanav condivide la stessa
radice con pnimiyut («interiorità»),
ויהלך
הוא מלשון הולכה
e yehaleich — la forma causativa del
verbo, che appare in questo versetto al posto della forma prevista, yeilech
(“andrà”) — condivide la stessa radice di holachah (‘condurre’). Ciò implica
quindi che la carità non “va davanti a Lui” di per sé, ma piuttosto induce
qualche altra entità ad “andare davanti a Lui”.
שמוליך
את פנימיות הלב לה׳
Poiché [tzedakah] conduce il punto più
intimo del cuore [di un uomo] verso Dio,
ואחר
כך ישים לדרך ה׳ פעמיו
e poi1 “egli pone i suoi
passi2 verso la via di Dio”׳—
כמו
שכתוב: והלכת בדרכיו
come è scritto,3 “E
camminerai nelle Sue vie”,
אחרי
ה׳ אלקיכם תלכו
[e allo stesso modo]⁴ “Seguirai il Signore tuo Dio”׳—
בכל
מעשה המצות, ותלמוד תורה כנגד כולן
con [il suo] completo adempimento dei
comandamenti e con [il suo]⁵ “studio della
Torah, che equivale a tutti loro”.
שכולן
עולין לה׳ על ידי פנימית הלב
Poiché tutti ascendono a Dio attraverso
l'interiorità del cuore, che si rivela attraverso il servizio della tzedakah,
ביתר
שאת ומעלה מעלה מעלייתן לה׳ על ידי חיצוניות הלב
[e questa ascesa è] più intensa e
raggiunge livelli molto più elevati rispetto alla loro ascesa a Dio attraverso
l'esteriorità del cuore,
הנולד
מהתבונה והדעת לבדן, בלי הארת פנים מלמעלה, אלא בבחינת הסתר פנים
[perché questa ascesa] nasce solo dalla
contemplazione e dalla conoscenza [della divinità] dell'uomo, senza
l'illuminazione del “volto” (cioè l'interiorità) [divino] dall'alto, ma in uno
stato in cui “il volto è nascosto”.
כי אין
הפנים העליונים מאירים למטה אלא באתערותא דלתתא, במעשה הצדקה הנקרא שלום
Poiché il “volto” superno non irradia
verso il basso se non attraverso un risveglio iniziato dal basso, attraverso un
atto di carità, la carità chiamata “pace”.
וזה
שכתוב: פדה בשלום נפשי
E questo è il significato del versetto
che dice:6 “Egli ha redento la mia anima in pace” - o “attraverso la
pace”. Questo, come spiegato dai nostri Saggi,7 si riferisce alla
tzedakah e agli atti di amorevole gentilezza che sono conosciuti come “pace”.
נפשי
דייקא
[Il versetto parla] espressamente della
“mia anima”⁸, in quanto si riferisce alla Shechinah
che si trova nell'anima di ogni singolo ebreo, poiché la scintilla
divina che vitalizza l'anima di ogni ebreo viene redenta attraverso la “pace” — attraverso la
tzedakah.
וזהו
גם כן הטעם שנקרא הצדקה: שלום
Questo è anche il motivo per cui la
carità è chiamata “pace”,
לפי
שנעשה שלום בין ישראל לאביהם שבשמים, כמאמר רז״ל
perché secondo l'insegnamento dei
nostri Saggi,9 di benedetta memoria, in virtù della carità “si fa
pace tra Israele e il loro Padre nei cieli”,
דהיינו
על ידי פדיון נפשותיהן, הם חלק ה׳ ממש, מידי החיצונים
attraverso la redenzione delle loro
anime, che sono veramente parte di Dio, dalla morsa delle forze del male.
L'Alter Rebbe scrisse questa lettera,
come la maggior parte delle lettere che compongono Iggeret HaKodesh, in
relazione al fondo di beneficenza del Kollel Chabad in Terra d'Israele. Questo
fondo sosteneva Rabbi Mendele Horodoker e i suoi colleghi, insieme ai loro
discepoli, che si erano stabiliti lì. Quindi l'Alter Rebbe conclude:
ובפרט
צדקת ארץ ישראל
Questo è particolarmente vero per la
carità per la Terra di Israele,
שהיא
צדקת ה׳ ממש
perché è veramente la carità di Dio,
poiché è diretta verso un luogo dove si rivela il Nome Divino,
כמו
שכתוב:
תמיד עיני ה׳ אלקיך בה
[verso una Terra di cui] è scritto:10
«Gli occhi — ovvero, l'efflusso e l'attenzione più essenziali — del Signore tuo
Dio sono costantemente su di essa».
והיו
עיני ולבי שם כל הימים
[In questo senso è anche scritto:]11
«E i miei occhi e il mio cuore saranno lì in ogni momento».
והיא
שעמדה לנו לפדות חיי נפשנו מעצת החושבים לדחות פעמינו
È questa [carità per la Terra Santa]
che ci ha sostenuto per redimere la vita delle nostre anime dal consiglio di
coloro che cercano di respingere i nostri passi, cioè coloro che desiderano
farci del male.
ותעמוד
לנו לעד, לשום נפשנו בחיים אמיתים מחיי החיים
E questa [carità] ci sosterrà per
sempre — per porre le nostre anime nella vera vita della Fonte della Vita,
לאור
באור חיים, אשר יאר ה׳ פניו אתנו סלה
affinché noi siamo12
“illuminati dalla luce della vita” che Dio13 “farà risplendere il
Suo Volto su di noi, Selah”.
אמן,
כן יהי רצון
Amen, che questa sia la Sua volontà.
——— ● ———
NOTE
1. Salmo 85:14, continuando il versetto che iniziava con “Tzedek lo precederà”.
2. “Per quanto riguarda il termine פעמיו (”i suoi passi“) - e così anche פעמינו (”i nostri passi“) più avanti - lo Tzemach
Tzedek (nel suo commento a questo versetto nel Salmo) rimanda il lettore al
maamar intitolato Paamon VeRimon (che appare in Or HaTorah, Parshat Tetzaveh)”.
( — Nota del Rebbe.)
3. Deuteronomio 28:9.
4. Ibid. 13:5.
5. Mishnah, inizio di Peah.
6. Salmo 55:19.
7. Berachot 8a, e Rashi ad loc.
8. “Ci si sarebbe aspettati che il versetto dicesse ”[Egli
ha redento] me“ [anziché ”la mia anima“], come nel versetto ”Tu mi hai redento“
(Salmo 31:6)”. ( — Nota del Rebbe.)
9. Tosefta, Peah, cap. 1.
10. Deuteronomio 11:12.
11. 1 Re 9:3.
12. Giobbe 33:30.
13. Salmo 67:2.
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