domenica 10 agosto 2025

Lezione di Tanya di oggi Menachem Av 17, 5785

 Lezione di Tanya di oggi Menachem Av 17, 5785 · 11 agosto 2025

Igheret HaKodesh, metà della Lettera 5

Abbiamo appreso sopra che lo Zohar insegna: “Chi rende sacro il Nome ogni giorno? Colui che fa beneficenza ai poveri”. Tuttavia, la rilevanza di questa risposta rimaneva oscura. Ora, quindi, forti delle intuizioni precedenti, torniamo alla domanda con cui si apriva questa epistola: in che modo fare tzedakah ai poveri “rende sacro il Nome” di Dio?

L'Alter Rebbe spiega quanto segue:

והנה באדם התחתון, למשל, מי שהוא חכם גדול להשכיל נפלאות חכמה

Ora, per quanto riguarda l'uomo terreno, ad esempio, quando uno che è un saggio così grande da comprendere le meraviglie della saggezza

ומצמצם שכלו ומחשבתו באות אחד מדבורו

contrae la sua concezione e il suo pensiero in una singola lettera del suo discorso,

הנה זה הוא צמצום עצום וירידה גדולה לחכמתו הנפלאה

questa è una contrazione stupenda e una grande discesa per la sua meravigliosa saggezza.

ככה ממש, על דרך משל, ויתר מזה לאין קץ, היה צמצום גדול ועצום ורב

Proprio come in questa analogia, ma in misura infinitamente maggiore, ci fu una contrazione immensamente grande e potente.

כאשר בדבר ה׳ שמים נעשו בששת ימי בראשית, וברוח פיו כל צבאם

quando durante i Sei Giorni della Creazione “i cieli furono creati dalla parola di Dio, e tutte le loro schiere dal soffio della Sua bocca”1.

היא אות ה׳ של שם הויה ברוך הוא, אתא קלילא

cioè dalla lettera hei — “una lettera leggera” — del Nome di Dio composto da quattro lettere.

Non si tratta solo di una singola lettera, ma anche di una lettera immateriale.

כמו שכתוב: בהבראם, בה׳ בראם

Così è scritto,2 “[Queste sono le cronache del cielo e della terra] behibar'am” (cioè, “quando furono creati”). Rivocalizzando le lettere ebraiche di questa parola, i Saggi3 la leggono come se fosse pronunciata simultaneamente b'hei bra'am. Il versetto ora significherebbe: “Queste sono le cronache del cielo e della terra; con la lettera hei Egli li creò”.

היא מקור הט׳ מאמרות שנמשכו ממאמר ראשון: בראשית, דנמי מאמר הוא

[Questa lettera hei] è la fonte delle nove espressioni creative che derivano dalla prima espressione: Bereishit (“In principio”), che è essa stessa un'espressione creativa,4

היא בחינת חכמה, הנקראת ראשית

e identica alla Sefirah di Chochmah,5 che è chiamata reishit (come nella frase reishit chochmah — “l'inizio della saggezza”6).

La discesa di Chochmah, la fonte delle altre nove espressioni creative, in Malchut, la più bassa delle Sefirot, comporta un intenso grado di contrazione.

אך אז היתה המשכה וירידה זו בלי אתערותא דלתתא כלל

Ma in quel momento, all'inizio della creazione, questo flusso discendente da Chochmah a Malchut avvenne senza alcun risveglio dal basso,

כי אדם אין לעבוד גו׳

[come è scritto,]7 “Poiché non c'era nessun uomo che lavorasse”8 e provocasse questo risveglio;

רק כי חפץ חסד הוא

avvenne esclusivamente9 “perché Egli desidera [agire con] gentilezza”,

ועולם חסד יבנה

come è anche scritto,10 “Il mondo è costruito dalla gentilezza”.

וזהו: בהבראם, באברהם

E questo è il significato di [un'altra interpretazione del versetto, “Queste sono le cronache del cielo e della terra] behibar'am” (cioè, “quando furono creati”). Trasponendo le lettere ebraiche di questa parola, i Saggi11 leggono questa parola come se fosse pronunciata contemporaneamente beAvraham (cioè, “attraverso [l'attributo che caratterizza] Abramo”),

כי חסד לאברהם כו׳

poiché12 “la gentilezza è verso Abramo”. Poiché Abramo incarna l'attributo di Chesed, il versetto suggerisce quindi che il cielo e la terra sono stati creati attraverso l'attributo di Chesed.

אך אחר בריאת האדם לעבדה כו׳

Ma dopo la creazione dell'uomo “per lavorarlo”13, il suo compito per tutta la vita è quello di attirare in questo mondo un flusso di energia divina per mezzo di un “risveglio dal basso”, cioè per mezzo delle sue fatiche spirituali.

אזי כל אתערותא דלעילא, לעורר מדת חסד עליון, הוא באתערותא דלתתא

ogni risveglio dall'Alto, per risvegliare l'attributo della Suprema gentilezza, dipende da un risveglio dal basso,

בצדקה וחסד שישראל עושים בעולם הזה

attraverso gli atti di carità e gentilezza14 che gli ebrei compiono in questo mondo.

Così, queste buone azioni attirano l'influenza divina dalla yud del Nome Divino, dal livello di Chochmah, alla hei finale del Nome, il livello di Malchut. In questo modo, quindi, le buone azioni riuniscono e “creano” il Nome di Dio, e lo attirano verso il basso nella sua interezza.

לכן אמרו רז״ל: כל האומר אין לי אלא תורה, בלי גמילות חסדים, אפילו תורה אין לו

Ecco perché i nostri Saggi, di benedetta memoria, hanno detto:15 “Chiunque dica di non avere altro che la Torah”, e quindi nessuna buona azione, "non ha nemmeno la Torah;

אלא לעסוק בתורה ובגמילות חסדים

piuttosto, si dovrebbe dedicarsi alla Torah e alla pratica di atti di amorevole gentilezza".

כי הנה הגם דאורייתא מחכמה נפקת, ובאורייתא מתקיים עלמא, ובאינון דלעאן בה

Perché sebbene «la Torah derivi dalla Chochmah»16 e «il mondo sussista in virtù della Torah»17 e «di coloro che la discutono»18

כי בדבורם ממשיכים הארות והשפעות נוסח אחר: והשראות חכמה עילאה מקור התורה, לבחינת אותיות הדבור, שבהן נברא העולם

perché parlando di argomenti della Torah essi suscitano illuminazioni ed effusioni19 dalla Chochmah Suprema, la fonte della Torah, nel piano delle lettere del linguaggio con cui è stato creato il mondo,

כמאמר רז״ל: אל תקרי בניך אלא בוניך

Come hanno detto i nostri Saggi, di benedetta memoria, riguardo agli studiosi della Torah,20 «Non leggete banayich (“i vostri figli”) ma bonayich (“i vostri costruttori”), poiché essi costruiscono il mondo attraverso il loro studio della Torah, —

הרי המשכה זו היא בחינת ירידה גדולה

tuttavia, questo flusso di Chochmah verso le lettere del linguaggio è una grande discesa.

ולזה צריך לעורר חסד עליון, הנמשך כמים ממקום גבוה למקום נמוך

Per realizzare ciò è necessario suscitare la Chesed Superna che, come l'acqua, scende da un luogo alto a un luogo basso

באתערותא דלתתא, בצדקה וחסד תתאה

mediante un risveglio dal basso, attraverso atti di carità e gentilezza quaggiù,

שממשיכים חיים וחסד, להחיות רוח שפלים ונדכאים

con cui si diffonde la vita e la gentilezza,21 “per ravvivare lo spirito degli umili e degli abbattuti”.

Così facendo si attira la gentilezza Superna, in modo che la vitalità di Chochmah discenda sulle lettere del linguaggio, fonte di tutta la creazione.

וזה שכתוב: אל יתהלל חכם בחכמתו גו׳, כי אם בזאת יתהלל גו׳, כי אני ה׳ עושה חסד גו׳

E questo è il significato del versetto,22 “Il saggio non si glori della sua saggezza, ma si glori di questo: [di comprendermi e conoscermi”,23 ma in modo tale da realizzare la frase che segue]: “perché io sono Dio che agisce con benevolenza”.

Vediamo quindi che la saggezza è giustamente glorificata quando porta a un atto di benevolenza che a sua volta evoca un atto reciproco di benevolenza dall'Alto.

כי החסד הוא הממשיך חיי החכמה למטה

Poiché è Chesed, la condotta benevola dell'uomo quaggiù, che porta all'adempimento del versetto “Io sono Dio che agisce con benevolenza”, cioè con il Chesed di Asiyah, e che fa sì che la vitalità di Chochmah discenda nelle lettere della parola, fonte di tutti gli esseri creati.

ואם לא, הרי נקראת חכמתו לבדו

In assenza di questo [comportamento benevolo], [lo studio della Torah] che una persona del genere intraprende è chiamato solo “La sua saggezza”: rimane in cielo come una risorsa non sfruttata di cui quel saggio non può gloriarsi,

בלי המשכת חיים ממנה, חס ושלום

e non c'è alcun flusso discendente di vita da esso, Dio non voglia.

NOTE

1. Salmo 33:6.

2. Genesi 2:4.

 

3. Menachot 29b.

4. Rosh HaShanah 32a.

5. Cfr. la parafrasi aramaica del Targum Yerushalmi su Bereishit 1:1: בחוכמא.

6. Salmo 111:10.

7. Genesi 4:5.

8. “Inserendo questo versetto (‘non c'era nessun uomo’), l'Alter Rebbe intende evidentemente negare la possibilità che anche le anime [non ancora nate] possano dare inizio a un simile ‘risveglio dal basso’. Questa prospettiva ci permette di comprendere meglio l'enfasi nella frase ‘qualsiasi risveglio dal basso’.” ( — Nota del Rebbe.)

9. Michea 7:18.

10. Salmo 89:3.

11. Bereishit Rabbah 12:9.

12. Michea 7:20.

13. Genesi 2:15.

14. “Si noti che, sebbene il passaggio iniziale di questa Epistola parli solo di tzedakah, in seguito vi sono molte variazioni: carità e gentilezza; atti di amorevole gentilezza; carità e amorevole gentilezza; carità e atti di amorevole gentilezza; e così via.” ( — Nota del Rebbe.)

15. Yevamot 109b.

16. Zohar II, 121a, et al.

17. Op. cit. 200a, et al.

20. Berachot 64a.

21. Cfr. Isaia 57:15.

22. Geremia 9:22-23.

23. “Perché anche questa è saggezza; anzi, è il suo pilastro”. ( — Nota del Rebbe.)

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