martedì 2 settembre 2025

La lezione di Tanya di oggi 10 Elul 5785

 La lezione di Tanya di oggi 10 Elul 5785 · 3 settembre 2025

Igheret HaKodesh, metà della Lettera 12

והנה מודעת זאת שישראל בטבעם הם רחמנים וגומלי חסדים

Ora, è risaputo che gli ebrei, per loro stessa natura, agiscono con compassione e compiono atti di amorevole gentilezza.1

Poiché le loro anime provengono dalle qualità di Dio,

[Questo è così] perché le loro anime provengono dalle qualità di Dio,

in cui la misericordia prevale sull'attributo del giudizio, della severità e della limitazione

in cui Chesed prevale sull'attributo di din, Gevurah e tzimtzum,

e come è scritto: גבר חסדו על יראיו

come è scritto,2 “La Sua Chesed prevale su coloro che Lo temono”, alludendo al fatto che l'attributo divino di Chesed prevale sull'attributo divino di Gevurah.

Per questo motivo l'anima è chiamata figlia del sacerdote, come è scritto nel sacro Zohar.

L'anima è quindi chiamata “figlia del sacerdote”, poiché deriva dall'attributo di Chesed che è chiamato “Kohen”, come è scritto nel sacro Zohar.

Poiché l'anima deriva dagli attributi divini dominati dalla gentilezza e dalla compassione, gli ebrei per loro stessa natura sono gentili e compassionevoli.

והנה הצדקה הנמשכת מבחינה זו נקראת בשם מעשה הצדקה

Ora, la carità che proviene da questa fonte - dalla natura intrinsecamente gentile e compassionevole dell'anima - è chiamata “l'atto di carità”,

כי שם מעשה נופל על דבר שכבר נעשה, או שנעשה תמיד ממילא

poiché il termine “atto” (maaseh) si applica a ciò che è già stato fatto o che viene fatto spontaneamente in modo costante;

והיא דבר ההווה ורגיל תמיד

quindi, qualcosa di esistente, comune e costante.

ואף כאן

Anche qui, per quanto riguarda la tzedakah motivata dal senso innato di gentilezza e compassione dell'anima,

הרי מדת החסד והרחמנות הוטבעה בנפשות כל בית ישראל מכבר

il tratto della gentilezza e della compassione è impresso nelle anime dell'intera Casa d'Israele fin dai tempi antichi,

מעת בריאותן והשתלשלותן ממדותיו יתברך

dal momento in cui sono state create e si sono evolute dagli attributi di Dio,

כמו שכתוב: ויפח באפיו גו׳

come è scritto4 riguardo all'anima di Adamo che entra nel suo corpo: “E soffiò nelle sue narici [un'anima di vita]”,

ואתה נפחת בי

[e allo stesso modo diciamo]5 riguardo all'ingresso di ogni singola anima nel proprio corpo: “Tu l'hai soffiata in me”,

ומאן דנפח כו׳

e Colui che soffia, [soffia dal suo interno], dal suo essere più intimo.

Allo stesso modo, nell'analogia: poiché l'anima emana dall'aspetto interiore degli attributi divini, ne è anche infusa, cosicché l'attributo della bontà domina l'anima anche quando si trova all'interno del corpo.

וגם בכל יום ויום, בטובו מחדש מעשה בראשית

Inoltre,7 nella Sua bontà [Dio] rinnova l'atto (maaseh) della creazione ogni singolo giorno, e questo include gli attributi celesti.

חדשים לבקרים גו׳

Allo stesso modo, per quanto riguarda le anime sottostanti, [è scritto]:8 “Sono nuove ogni mattina...”.

Atto” (maaseh) si riferisce quindi a un processo costante, come il rinnovamento dell'anima con i suoi tratti caratteristici di gentilezza e compassione. L'“atto di tzedakah” si riferisce quindi alla tzedakah che un ebreo pratica in virtù di questi tratti caratteriali innati.

אך לשון עבודה אינו נופל אלא על דבר שהאדם עושה ביגיעה עצומה, נגד טבע נפשו

Il termine “servizio” (avodah), tuttavia, si applica solo a ciò che un uomo fa con immenso sforzo, contrariamente all'inclinazione della sua anima.

Infatti, è proprio la sua riluttanza verso un compito particolare che gli è contraria e richiede tale sforzo.

רק שמבטל טבעו ורצונו, מפני רצון העליון ברוך הוא

ma egli prevale sulla sua natura e sulla sua volontà per deferenza alla Volontà Suprema;

כגון לייגע עצמו בתורה ובתפלה, עד מיצוי הנפש כו׳

esaurendosi, ad esempio, nella Torah e nella preghiera, “al punto da spremere l'anima...”9

Poiché l'anima non è naturalmente incline a una tale situazione, è necessaria una grande quantità di fatica e di sforzo.

ואף כאן, במצות הצדקה, ליתן הרבה יותר מטבע רחמנותו ורצונו

Anche nel nostro caso, per quanto riguarda il comandamento della carità, [“servire” implica] dare molto più di quanto [sarebbe suggerito] dalla natura della propria compassione e volontà.

וכמו שאמרו רז״ל על פסוק: נתון תתן, אפילו מאה פעמים

Come hanno commentato i nostri Saggi, di benedetta memoria,10 sul versetto,11 “Dai, tu darai”: “... anche cento volte”.

NOTE

1. Yevamot 79a; vedi Tanya, Parte I, fine del cap. 1.

2. Salmo 103:11.

3. Nota del Rebbe: “II, 95a”.

4. Genesi 2:7.

5. Benedizioni mattutine (Siddur Tehillat HaShem, p. 6); cfr. Berachot 60b.

6. Citato sopra (Parte I, cap. 2) a nome dello Zohar.

7. La clausola che segue parafrasa un'affermazione contenuta nelle preghiere mattutine (Siddur Tehillat HaShem, p. 44).

8. Lamentazioni 3:23.

9. Nota del Rebbe: “Iggeret HaKodesh, Epistola 1”.

10. Nota del Rebbe: “Sifri, Devarim 15:10; commento di Rashi ivi”.

11. Deuteronomio, loc. cit.

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