La lezione di Tanya di oggi 3 Tishrei 5786 · 25 settembre 2025
Igheret
HaKodesh, fine della Lettera 19
Parte (ii)
La Lettera che segue, che inizia con
“Le Lettere che sono state rivelate”, è una delle Lettere che sono state
aggiunte all'edizione della Tanya pubblicata a Vilna nell'anno 5660 (1900),
aggiunte che sono state segnalate da R. Asher di Nikolayev nella sua
dichiarazione introduttiva.1
La rilevanza di questa Epistola
rispetto alla precedente può essere trovata nel seguente parallelo: l'Epistola
precedente spiega come solo il Netzach-Hod-Yesod-Malchut (cioè il Sefirot
inferiore) dell'Emanatore si estenda al destinatario. La conclusione della
presente Epistola spiega allo stesso modo2 che solo l'aspetto più
remoto e l'esteriorità del Netzach-Hod-Yesod del regno superiore entrano in
quello inferiore.
האותיות
הנגלות לנו, הן במעשה, דיבור ומחשבה
Le lettere3 che ci vengono
rivelate esistono nell'azione, nella parola e nel pensiero.
דמעשה,
הן תמונות האותיות שבכתב אשורי שבספר תורה
Per quanto riguarda il piano
dell'azione, vi sono le forme visive4 delle lettere nella scrittura
assira del rotolo della Torah.5
La validità stessa del rotolo dipende
dalla scrupolosa osservanza delle numerose leggi dettagliate che regolano la
scrittura di queste ventidue lettere. Come spiegato nella nota al capitolo 12
di Shaar HaYichud VehaEmunah, ogni lettera riflette il flusso di una forza
vitale e di un'energia spirituale uniche: la sua forma distintiva suggerisce la
forma assunta dal flusso di luce ed energia rivelato in quella lettera.
ואותיות
הדבור נחקקות בהבל וקול, המתחלק לכ״ב חלקים, שונים זה מזה בצורתן
Le lettere relative al linguaggio sono
incise nel respiro e nella voce, che è divisa in ventidue parti, una diversa
dall'altra per quanto riguarda la loro forma,
שהיא
הברת ומבטא הכ״ב אותיות בכל לשון
cioè, la pronuncia e l'enunciazione
delle ventidue lettere in qualsiasi lingua.6
כי אין
הפרש בין לשון הקודש ובין שאר לשונות במהות הברת האותיות, כי אם בצירופן
Poiché non c'è differenza tra la Lingua
Sacra e le altre lingue per quanto riguarda la natura della pronuncia delle
lettere, ma solo per quanto riguarda le loro combinazioni.7
ואותיות
המחשבה הן, גם כן בכל לשון שאדם מחשב, תיבות ואותיות הלשון
Le lettere del pensiero sono - ancora
una volta, in qualsiasi lingua una persona possa pensare - le parole e le
lettere di quella lingua e le sue lettere,
שהן
כ״ב לבד
che sono solo ventidue.
רק שבמחשבה,
יש בה ג׳ מיני בחינות אותיות
Ora, nel pensiero ci sono tre tipi di
lettere.
שהרי
כשרואה בספר תורה תמונות האותיות, הן מצטיירות במחשבתו
Perché quando si vedono le forme visive
delle lettere nel rotolo della Torah, esse vengono raffigurate nel pensiero.
וזה
נקרא בחינת עשיה שבמחשבה
Questo è chiamato “azione nel
pensiero”, ovvero il modo in cui il pensiero immagina le lettere della
scrittura manuale effettiva. In termini dei mondi spirituali di Beriah,
Yetzirah e Asiyah, “azione nel pensiero” si riferisce al mondo più basso,
Asiyah, il mondo dell'azione.
וכאשר
שומע אותיות הדבור, הן נרשמות במחשבתו, ומהרהר בהן
Allo stesso modo, quando si ascoltano
le lettere del discorso, esse vengono incise nel pensiero e si medita su di
esse.
וזה
נקרא בחינת דבור שבמחשבה, ובחינת יצירה
Questo è chiamato “discorso nel
pensiero”, ovvero pensare alle lettere del discorso, e si riferisce a Yetzirah.
ואותיות
המחשבה לבדה, בלי הרהור אותיות הדבור, נקראות מחשבה שבמחשבה, בחינת בריאה
Le lettere del pensiero da sole, senza
alcuna meditazione sulle lettere del discorso, sono chiamate “pensiero nel
pensiero” e si riferiscono a Beriah.
In termini generali, il pensiero, il
discorso e l'azione corrispondono rispettivamente a Beriah, Yetzirah e Asiyah.
Più in particolare, “l'azione nel pensiero” corrisponde ad “Asiyah all'interno
di Beriah”, “il discorso nel pensiero” a “Yetzirah all'interno di Beriah” e “il
pensiero nel pensiero” a “Beriah all'interno di Beriah”.
והנה
אותיות הדבור ממש, הן מתהוות ומקבלות חיותן מאותיות אלו עצמן שבמחשבה
Ora, le lettere del linguaggio
effettivo prendono forma e ricevono la loro forza vitale proprio da quelle
stesse lettere che sono nel pensiero.
ואף
שלפעמים מדבר אדם, ומהרהר בדבר אחר
Sebbene a volte una persona possa
parlare [di una cosa] mentre ne pensa un'altra,
Ciò tenderebbe a indicare che le
lettere del linguaggio non ricevono la loro forza vitale dalle lettere del
pensiero.
הרי
אינו יכול לדבר כי אם אותן דבורים וצירופים שכבר דברם, והיו במחשבתו פעמים רבות מאד
in tal caso può pronunciare solo parole
e combinazioni che ha già pronunciato in precedenza e che sono state nei suoi
pensieri molte volte.
ונשאר
בדבורים וצירופים אלו הרשימו מהמחשבה, שנכנסה בהם פעמים רבות
Così in quelle parole e combinazioni
rimane la traccia del pensiero che è entrato in esse molte volte, e questo
serve come forza vitale delle lettere del suo discorso.
וזהו
בחינת אחוריים וחיצוניות נה״י מפרצוף העליון שנכנס בתחתון, להיות לו בחינת מוחין וחיות
כנודע
E questo, in termini di Sefirot, è
l'aspetto più remoto e l'esteriorità del Netzach-Hod-Yesod del Volto del regno
superiore che entra in quello inferiore, servendolo come facoltà intellettiva
di mochin (lett. “cervelli”) e forza vitale, come è noto.
NOTE
1. Nota del Rebbe: “Si noti che lo stesso Alter Rebbe ha
aggiunto delle lettere all'Iggeret HaKodesh (Sefer HaMaamarim 5708, p. 170, et
al.)”.
2. Nota del Rebbe: “Ad esempio: in linea con l'insegnamento
secondo cui ‘dalla mia carne contemplo la divinità’, [i livelli sopra indicati
sono qui discussi] come si trovano nell'uomo - nel pensiero, nella parola e
nell'azione”.
3. Nota del Rebbe: “In tutto ciò che segue, cfr. Imrei
Binah, Shaar HaKriyat Shema, sez. 32; le lievi differenze nella modalità di
spiegazione possono essere risolte senza grande difficoltà”.
4. Testo ebraico emendato sopra secondo le Glosse e le
Emendazioni del Rebbe.
5. Cfr. Sanhedrin 21b.
6. Nota del Rebbe: “A questo proposito, le ‘lettere della
parola’ e le ‘lettere del pensiero’ sono superiori (alle ‘lettere dell'azione’,
le cui forme visive svaniscono [quando sono rappresentate in un'altra lingua],
poiché sono sostituite dalle sue forme visive diverse)”.
7. Nota del Rebbe: "Quale possibile connessione tra le
combinazioni e le enunciazioni [delle lettere] ha spinto [l'Alter Rebbe] a
negarla? Forse qui egli anticipa il presupposto che, poiché [le lettere delle
altre lingue] non sono sacre, devono necessariamente essere di livello
inferiore a quelle della Lingua Sacra (e sicuramente diverse). Quindi spiega
che la [differenza tra le lettere della Lingua Sacra e quelle delle altre
lingue risiede solo] nelle loro combinazioni".
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